Nei rallye francesi, di consueto, siano essi regionali, nazionali o internazionali, prima del passaggio delle vetture “moderne”, corrono le macchine VHC – Véhicules Historiques de Compétition: si ha quindi il piacere di guardare sfrecciare le vecchie glorie dell’automobilismo, suddivise per categorie secondo l’anno di produzione fino ad arrivare al 1990.
E’ sicuramente una formula azzeccatissima, piuttosto che farle partire in coda al rally principale come avviene la maggior parte delle volte in Italia, cosicchè gli spettatori sono “costretti” ad ammirarle; certo la velocità non è paragonabile ai veicoli dei nostri giorni, ma queste belve del tempo che fu sanno dire la loro.
Molte volte le auto non sono proprio bellissime, anche per i numerosi rally svolti dalle stesse, altre volte vanno davvero piano, ma in alcuni casi si rimane con la bocca aperta per ore.
E’ quanto successo al Rallye Nationale du Pays de Fayence del 2017, gara che si svolge nella Regione PACA francese, nell’entroterra di Frejus, ad inizio autunno: cielo velato, non troppo caldo e non troppo freddo, minaccia pioggia che fortunatamente non arriva; arriva invece quanto non ti saresti mai aspettato.
La vettura apripista per il rally VHC è una splendida MG Metro 6R4 Gruppo B: una macchina che è entrata nel cuore degli appassionati perché correva nella categoria più veloce e pericolosa dei rally di una volta.
Il rumore è inconfondibile, si sente da lontano cantare il suono del sei cilindri a V da circa 3.000 centimetri cubici, e quando la vedi arrivare sei combattuto tra guardarla e fotografarla, gustarla per 5 secondi o immortalarla per sempre.
Come si può vedere in foto, ho deciso per la seconda scelta; ma il boato lo ho in testa, ben presente, rituale ogni volta che riguardo questa immagine.
Le cose inaspettate sono sempre le migliori e, quindi, la giornata da tranquilla scampagnata per assistere ad un rally moderno, diventa la caccia alla regina tra le anzianotte che vai a scovare anche in assistenza per gustarti tutti i particolari di una vettura incredibile per gli anni ottanta; sei fortunato perché i meccanici aprono il cuore della vettura sia davanti che dietro: estasi dell’ingegneria.
Sappiamo tutti che fine hanno fatto i Gruppi B, eliminati dai rally per la loro pericolosità sia per chi la guidava sia per chi assisteva a bordo strada, troppo a bordo probabilmente; ma oggi la loro rievocazione è qualcosa che riempie il cuore a ricordo di chi non c’è più e ha pagato con la vita le scelte forse troppo azzardate di quell’epoca.
E, anche se non era in programma dalla mattina, vai a guardare questa stupenda Mg Metro 6R4 ancora in PS, sul calar del sole, questa volta si aspettandola e sapendo che sarebbe arrivata, in un tratto velocissimo dove l’urlo del V6 fa eco nella valle e ti riempie la sezione “Musica” nel cervello.
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