Ci sono alcune caratteristiche di un pilota che non si possono acquistare, creare o imparare e tra queste c’è sicuramente il Talento, quello con la T maiuscola.

Il Talento permette di distinguersi dagli atleti normali e questa dote nel Motorsport vuol dire solo una cosa: velocità.

Ci sono tanti, tantissimi aspiranti piloti che cercano di arrivare nella cerchia ristretta dei Talenti, ma sono pochi, pochissimi quelli che ci riescono; la maggior parte delle volte chi non ci riesce è perché non è abbastanza veloce, ovvero non ha Talento.

E pensate che tra i Talenti c’è addirittura chi riesce ad essere veloce in più categorie: nel passato era più facile veder scendere un campione dalla motocicletta e salire sulle automobili e vincere in entrambe le specialità. Oggi non è più così, ma c’è chi è riuscito e riesce ad essere protagonista sia negli autodromi che nei rally.

Bene, oggi 2 novembre 2019, voglio augurare buon 44esimo compleanno ad un Talento sopraffino del Motorsport: Stephane Sarrazin, pilota francese che ho incontrato moltissime volte sui “campi di gara”.

Stephane è l’esempio vivente che la dote della velocità è elargita a chi ha la fortuna di averla e lui, ben consapevole di questo regalo, l’ha sfruttato senza limiti.

Persona umile, non un grande chiacchierone, posato e pacato, ma tremendamente tenace; lo si vede fin dagli esordi quando da ragazzino, nonostante un bugdet limitato, vince campionati francesi sul Kart e conquista sedili nelle monoposto tanto da arrivare alla corte di Alain Prost quale collaudatore della Prost Grand Prix.

Sarrazin è riuscito anche ad esordire in Formula1 nel Gp del Brasile nel 1999 alla guida della Minardi, per poi tornare a collaudare le Prost e le Toyota. Ma rimanere un “semplice collaudatore” in F1, gli andava stretto e allora si convertì alla ruote coperte dimezzandosi tra le vetture GT e le auto da rally.

Divenne pilota ufficiale Peugeot per le 24 ore di Le Mans dal 2007 al 2011 e “titolare” del Team Subaru alla guida dell’Impreza nel WRC nel 2005 e 2006; è proprio qui, al Montecarlo che l’ho visto per la prima volta nella mitica discesa del Turini dove stampò il secondo tempo assoluto dietro un certo Sebastien Loeb. Insomma mica poco.

Sarrazin al Rallye di Montecarlo 2005 su Subaru Impreza WRC

Dopo due stagioni nel Mondiale Rally, si rimette le vesti del pilota da pista e rimane nell’endurance dove ancora oggi corre con la SMP Dallara RB1; nemmeno a farlo apposta ho potuto ammirarlo nel Prologo del Fia Wec 2018/2019 sul circuito de “Le Castellet” – Paul Ricard a battagliare contro la propria ex squadra Toyota che aveva appena ingaggiato un altro sconosciuto: Fernando Alonso, giusto per parlare di Talenti eclettici.

Sarrazin al Paul Ricard nel Prologo Fia Wec 2018 – 2019 su SMP Dallara RB1

L’intelligenza di questo incredibile pilota è, anche, testimoniata dal fatto di aver costruito una scuderia che porta il suo nome: Sarrazin Motorsport.

I rally, quindi, sono diventati sia appuntamenti sporadici ai quali partecipare annualmente, sia una fonte di reddito e guadagno, non da ultimo avendo sottoscritto una partnership con la Hyundai Motorsport.

E se Stephane decide di indossare il casco da rallysta sono normalmente dolori per tutti: velocissimo su asfalto, dà il meglio di sé sulle strade della Regione Paca tra il Montecarlo e l’Antibes, senza dimenticare il mitico Var Rallye, tappa fissa di ogni fine anno rallystico.

Fortuna mia, pertanto, di averlo incrociato spesso e nonostante gli anni che passano rimane il solito Stephane pacato e tranquillo, tranne quando scatta il verde.

Rallye Montecarlo 2010 – Peugeot 207 S2000 – 4° Assoluto
Rallye du Var 2017 – Toyota Etios R4 – Apripista
Rallye Montecarlo 2018 – Partenza davanti al Casinò di Monaco
Rallye du Var 2018 – Hyundai i20 R5 – 6° Assoluto

Ma nel 2019 Sarrazin ha deciso di sconfinare nel Belpaese e lo ha fatto in un Rally che rimarrà scolpito negli annali: il Rally di Alba, che ha visto l’esordio delle WRC Plus in Italia, con i nove volte campioni del mondo Loeb e Elena.

E nella festa Hyundai Motorsport nel territorio cuneese, non poteva di certo mancare il francese che non solo ha partecipato, ma è arrivato “primo degli altri” dopo Loeb, mettendosi dietro tutti i piloti italiani con una vettura di pari livello.

Che dire?

Semplice: quando il Talento c’è, si vede!

Buon Compleanno Stephane!