Il Campionato Italiano Rally 2019 ha chiuso da poco i battenti dopo la gara toscana su terra “Tuscan Rewind” tenendo con il fiato sospeso migliaia di appassionati distribuiti tra le speciali del fu Rally di Sanremo e gli schermi del web, con questi ultimi pronti a lanciare le notizie in anteprima in una sorta di corsa nella corsa.
Il rally disputato nei pressi di Montalcino ha dimostrato di essere uno dei più belli e meglio organizzati della serie, tanto da raccogliere un elenco partenti di prim’ordine con speciali dall’alto valore storico: a ciò si aggiunga che era valido anche per il campionato Terra ed il mix esplosivo non poteva che essere servito.
Ha vinto Giandomenico Basso, navigato dal fidato Lorenzo Granai, a termine di una due giorni corsa sul filo dei secondi, con Andrea Crugnola, secondo alla fine della gara per soli 11,5 secondi, e con gli altri due pretendenti al titolo Luca Rossetti e Simone Campedelli, entrambi fuori dai giochi sull’ultima prova a causa di forature che hanno portato il primo al dodicesimo posto ed il secondo out per un’uscita.
Giandomenico ha così concluso il campionato con 91,50 punti seguito da Crugnola a 82,25, Campedelli a 68,75 e Rossetti a 65,50.
Vittoria netta, schiacciante, ma a causa del regolamento che prevede 2 scarti su 8 gare di cui la Sardegna divisa a metà e quindi un totale di 9, Basso ha potuto conteggiare solamente 91,50 punti dei 107 conquistati.
Ebbene sì, perché senza la regola tutta italiana dello scarto, la classifica reciterebbe una storia diversa, ovvero quella del sapore dei rally: vince il pilota più costante, meno falloso ma che deve essere tremendamente veloce e concreto.
Chiedere ad Ogier per spiegazioni.
L’ottimo Crugnola, autore di una stagione che finalmente ha fatto emergere le sue capacità, si sarebbe fermato a 85,25, quindi ad oltre 22 punti di distacco dal primo, complice un ritiro per noie meccaniche e alcune prestazioni non brillanti.
Per Rossetti e Campedelli i punteggi senza scarti non variano a causa dei ritiri e piazzamenti oltre la decima piazza.
Quindi i miei complimenti vanno a Giandomenico Basso: durante la stagione si è dimostrato il più concreto, il più lucido nonostante un cambio di squadra e una Skoda non evoluta, contro chi aveva, invece, a disposizione R5 dell’ultimissima generazione; la costanza nei risultati premia sempre nei campionati, siano essi nazionali siano essi mondiali.
Certo il regolamento cervellotico ha aiutato, con un coefficiente altissimo dell’ultima gara, a tenere il campionato aperto fino a ieri: tuttavia, fossimo stati in Francia, Basso sarebbe già stato campione prima della partenza del Tuscan.
Spiace, tuttavia, che i social siano stati invasi di polemiche, veleni, accuse più o meno velate che inevitabilmente, anche se tutte quante con l’incipit “Basso è campione meritatamente”, hanno offuscato una stagione da applausi per l’accoppiata Basso – Granai.
Non parlo, volutamente, del contorno post gara: come l’anno scorso, chi vuole e ha le prove farà esposti, denunce, che verranno analizzate dalla magistratura sportiva ed ordinaria e all’esito verranno comunicate le decisioni che potremo analizzare come doveroso.
Ad oggi, invece, celebro un campione come Giandomenico, pilota veloce, persona onesta, uomo vero.
Complimenti Giando.