Tra le mille peripezie dell’ultimo periodo, tra cui quella di provare l’emozione di vedere il mondo capovolto, mi era sfuggita una grandiosa notizia ante gara: il ricongiungimento di una coppia che considero tale ovvero Damiano De Tommaso con Giorgia Ascalone.

Me ne sono accorto a giochi fatti e per la precisione al via della SS0, nuova modalità del mandato zero applicato ai rally, del Rally di Roma Capitale valido non solo per il nostrano CIR ma, anche e soprattutto, per il campionato Fia Erc.

Un rally vero, per fortuna, con un chilometraggio degno delle gare europee e lunghezza delle prove finalmente paragonabile a quelle del mondiale e non agli slalom come ormai è consuetudine nelle tappe italiane del campionato. Spero che il CIR 2022 riparta da queste condizioni di gara e non mini gare da 3 prove ripetute 3 volte da 10 km, percorse negli ultimi anni decine e decine di volte.

Credo che dopo l’ottima stagione del 2019, nella quale Damiano De Tommaso ha conquistato insieme alla naviga Giorgia Ascalone l’International Rally Cup, vincendo tanto la classifica assoluta quanto quella riservata ai giovani, si fosse creato un trait d’union nell’equipaggio che avrebbe dovuto continuare.

Invece, doccia fredda, nel 2020 le loro strade si sono divise per poi re-incontrarsi, dopo oltre un anno e mezzo, in un rally durissimo, nel quale non avevano mai corso insieme; per la verità nell’anno della pandemia Damiano lo aveva “quasi” disputato, ma l’uscita nella Qualifying Stage era stata rovinosa, senza conseguenze fisiche ma non altrettanto per la Skoda.

Non ci possono essere mezze misure: o andiamo alla grande o litighiamo“, parola di Giorgia Ascalone.

Inizia così la chiacchierata con la giovane navigatrice che sprizza voglia di vita ad ogni vocabolo: “Dopo un anno e mezzo che non sedevamo insieme in macchina, eravamo entrambi consapevoli che poteva succedere di tutto vista la difficoltà della gara, il livello dei rivali e gli occhi puntati addosso. Ma a me piacciono le sfide e la mia voglia di vincere mi ha detto che sarebbe stata la scelta giusta. E voglio ringraziare Damiano per avermi voluto di nuovo al suo fianco: ha da sempre creduto in me e ciò mi rende enormemente felice“.

Lo avrei detto pure io prima della gara se avessi letto l’elenco partenti con attenzione, per quel che può valere il mio pensiero.

Quello però che vale di sicuro nel Motorsport è solo una cosa: il cronometro.

E quell’aggeggio, che conta financo i centesimi di secondo, nella prima giornata di gara ha sentenziato che Damiano De Tommaso e Giorgia Ascalone sono un equipaggio che va fortissimo: tre quarti tempi e due sesti assoluti per gradire, in un rally dove gli stranieri sono tanti, forti, abituati a dare il massimo fin da subito.

Ci stavamo giocando il podio, ci credevamo fortissimamente, Damiano stava guidando alla grandissima e io mi sentivo sicura di poter agguantare quel risultato, poi però…. “, qui si ferma il racconto e mi sarei aspettato le solite scuse e tiritere tipiche di chi dà la colpa a X, Y, e Z e mai al piede destro.

Invece no, Giorgia mi ha raccontato con la sincerità e, soprattutto, la lucidità di un veterano, la tristezza di vedersi applicata una penalità di venti secondi, nel mezzo della seconda tappa, mentre la miccia era accesa.

Sconforto, è difficile guidare e concentrarsi sapendo che hai un fardello che è proprio quello che ti impedirà di poter arrivare a podio. Se fosse stata comminata prima forse avremmo avuto più possibilità di recupero, ma sarebbe comunque stata un’impresa impossibile, titanica. Abbiamo tentato di fare il nostro meglio, ma la delusione si percepiva. Non è una scusa, ma ci siamo demoralizzati nel momento topico della rincorsa al podio“, dice Giorgia con un filo di voce quasi spezzato.

Come darle torto? Penalità sortita dalle dichiarazioni di un commissario per una manovra asseritamente pericolosa in suo danno. Un’inversione prima dello Start di SS0 ove le vetture da rally avrebbero dovuto fare manovra vista la strettissima curva a destra per poi incolonnarsi. Pare che anche altre vetture lo abbiano fatto.

Sono andata io dai commissari di gara e ho chiesto immediatamente scusa per il comportamento, mai successo prima a Damiano, ma era comunque una zona al di fuori del percorso di gara, prima della speciale di apertura. Una leggerezza“. Purtroppo è arrivata la decisione durissima a cui si è aggiunta una foratura nella SS10.

Non so dirti se farò altre gare del CIR con Damiano, quello che sono certa è che ho voglia di scalare le classifiche e vincere“.

E io invece sono certo che l’equipaggio De Tommaso – Ascalone non dovrebbe più separarsi per far si che un possibile futuro italiano nel WRC ci possa essere.

 

(foto copertina tratta dalla pagina Fb di Giorgia Ascalone)