La chiamata è arrivata inaspettata, forse nel momento più brutto della stagione rallystica: il Sanremo, gara di casa, non si è potuto correre a causa del maltempo, lasciando dietro di sè una scia di danni incredibili nell’entroterra uscito totalmente martoriato dalla tempesta.

Claudio Bico? Si, buongiorno. Si è qualificato per la finale di Como nella classe N1. Aspettiamo la sua iscrizione per correre la gara che vale il titolo italiano N1“. Clic.

E’ uno scherzo, non è possibile.

Fabio, guarda che ci hanno chiamato per correre la finale a Como, che dici?” chiede Claudio Bico al manager – meccanico – tutor nonchè fidanzato della figlia, Giulia, naviga della 106 N1 di famiglia; “Ma davvero? ma che spettacolo, si va sicuramente. Vogliamo o no vincere il titolo nazionale?“, risponde Fabio Fettolini che nel ruolo anzidetto si trova egregiamente dopo aver vestito la tuta da pilota.

Kevin, andiamo a Como, andiamo a Como: i Bico’s si giocano il titolo di campioni nazionali N1“, è Fabio che, parafrasando i mondiali 2006, non sta nella pelle e chiama il Presidente della XRT Scuderia sotto i cui colori l’equipaggio quest’anno ha ottenuto due vittorie su due partenze; “Ma che figata, non ci credo: facciamo di tutto per esserci è un grande onore per me e per la nostra scuderia” risponde l’eccentrico Kevin Hegyes dalla capellata scomposta e arruffata.

Passano alcuni giorni trepidanti, e io che ho appreso la notizia non faccio altro a che pensare a come spostare gli appuntamenti di lavoro per essere presente alla Finale di Como che è fissata per il 6 e 7 novembre.

Oggi ho la certezza: non so come e non so in che maniera, ma i Bico’s hanno trovato la quadra per disputare il Trofeo Nazionale Aci Como per agguantare la coppa più grande: il titolo nazionale Rally Cup Italia nella classe N1.

E’ alla loro portata, ma non è un rally facile: 70 km di speciale non saranno pochi, occorre prepararsi come fanno i campioni. E lo faranno con il supporto di tutti a partire da me, per quel che posso, per continuare con la scuderia e soprattutto grazie ai tanti amici che i Bico’s hanno conquistato esprimendo al meglio il mondo del rallysmo dove anche con una “piccola” ci si può divertire e, perchè no, vincere nel confronto tra le pari vetture.

Nel tornare nei panni di un Presidente con la P maiuscola, Kevin mi racconta questo: “E’ un grande traguardo per un equipaggio che basa le sue fondamenta sulla famiglia. Se solo penso che fino a qualche anno fa, erano dei debuttanti in questo mondo. Una coppia perfetta che in macchina, piena di tenacia non sbaglia mai; siamo orgogliosi di questo fantastico risultato“. Così sembra davvero un’intervista dei grandi del Motorsport. Bravo Hegyes.

Ma il vero racconto di papà e figlia lo lasciamo fare a loro, protagonisti di questa fantastica avventura, in un anno dove tutto sembra andare male, invece per Claudio e Giulia è solo da ricordare.

In un mondo in cui ogni mattina quando accendo il cellulare mi ritrovo catapultato in problemi, a volte più grandi di me, nonostante l’esperienza e quindi l’età lavorativa, mi sono ritrovato, ho letto il mio nome e quello di mia figlia, su un foglio che riporta gli equipaggi che sono in finale per il titolo nazionale di classe. Incredibile, impensabile, fantastico è dire poco, soprattutto per me.

Perché? Perché io all’età di 14-17 anni andavo con mio padre a passare le notti in quel del bosco di Rezzo per vedere Munari, Balestrieri & c,. sfrecciare in quelle notti fredde e buie, per poi il giorno dopo sapere come era andata la classifica, non esisteva internet nè i cellulari; inoltre in quel periodo mi ritrovavo a sognare ad occhi aperti quei passaggi, che avrei rivisto solo un anno dopo, quelle situazioni dentro alle auto che neppure conoscevo, sempre parlando con mio padre grande appassionato.

Ora a distanza di anni, neofita dei rally, ho iniziato a 60 anni a fare il “pilota”, le virgolette sono volute ovviamente, mi ritrovo a pensare a quelle parole, a quel divertimento, l’unico, con mio padre; quanto sono cambiate in pochi anni le situazioni….e una certa voglia di lacrima mi prende.

Ecco queste sono solo una piccola parte dei moti d’animo che questa situazione mi sta scatenando, ma tutto ok, una piccola, grande notizia all’interno di un anno sicuramente da buttare nelle cose inutili e da dimenticare; troppe cose negative accadute in pochi mesi.

Grazie a mia figlia e a Fabio che mi hanno aiutato a osare, nonostante per un fuoristradista desertico l’osare sia una situazione conosciuta e obbligatoria.   

Comunque sarà quindi il risultato dell’avventura, sono molto, molto felice di quanto mi sta coinvolgendo, grazie anche agli amici della XRT Scuderia che mi fanno sentire “diversamente giovane”, mi racconta Claudio e io cosa dovrei aggiungere a questo splendido spaccato di vita? Niente, of course.

Ma le parole ancora più intese arrivano da Giulia, naviga figlia fidanzata in un mondo che pare essere sempre dominato dai maschi: io capisco poco o nulla di rapporti interpersonali, ma mi è abbastanza chiaro chi comanda in auto dopo che si chiudono le portiere della piccola 106. Ma che aspetto a farvele leggere? Eccole:

La nostra storia inizia come tante altre: padre e figlia con una passione in comune. Fin da piccola andavo a vedere i rally con mio papà, e nonostante la sveglia presto al mattino, per rendere quella giornata perfetta, bastava mangiare un panino e vedere quelle auto passare a tutta velocità per le strette strade del nostro entroterra.

Anche se condividevamo la stessa passione, né io né mio papà avevamo mai fantasticato o parlato del fatto che ci sarebbe piaciuto essere in quelle auto, forse perché credevamo fosse impossibile. Il destino però, ha voluto che proprio in quel periodo mi fidanzassi con Fabio, un ragazzo che stava partecipando al Trofeo Suzuki anno 2014, e così…parla, pensa e ripensa, ecco che anni dopo, appena si è presentata l’opportunità, abbiamo acquistato la nostra “piccola” Peugeot 106 senza pensarci due volte. E… dopo non pochi problemi tecnici e nonostante il Covid-19, finalmente quest’anno,  siamo riusciti a fare la nostra esperienza di rally padre e figlia.

Non so descrivere l’emozione di leggere per la prima volta i nostri nomi sul vetro dell’auto; stare in auto con lui, vederlo sorridere sul palco partenza e felice sul palco di arrivo con la coppa in mano ha reso felice anche me ed ora andare al Rally di Como è il coronamento di un sogno ed un’opportunità unica.

Grazie al presidente Kevin della XRallyTeam Scuderia, grazie ai nostri sponsor per il supporto e grazie al mio fidanzato-meccanico-tutor-manager Fabio“.

Che dire? nulla, mi asciugo la lacrimuccia, faccio loro un grandissimo in bocca al lupo e sarò lì con voi a raccontare la Finale: andiamo a Como, Fabio, andiamo a Como, Kevin !

Nel 2006 sappiamo come è andata.

Stay Tuned.