Kevin Hegyes ha fatto le cose in grande: il Presidente della XRT Scuderia ha già centrato il primo obiettivo ante partenza con ben 13 vetture con i loghi della scuderia presenti in tutte le gare in programma, dal Cir passando per il Leggenda e per finire nello Storico.
Certo l’inizio non è dei migliori: la pioggia ha stoppato lo shakedown e le previsioni per la nottata prima dello Start non sono promettenti; gli organizzatori faranno di tutto per far sì che il rally di Sanremo si svolga nelle migliori condizioni di sicurezza.
Le vetture sono state verificate e messe al riparo dalla nottata di vento e pioggia: stanno scalpitando per poter correre tra le strade del Mondiale che fu, mettendo le ruote dove sono passati campioni del calibro di Toivonen, Biasion, Sainz, Colin McRae, Makinen, Ballestrieri, Munari e via discorrendo.
La vera “Star” del Sanremo per la XRT Scuderia è la coppia di superdonne che affronterà il CIR con la Polo R5: Patrizia Sciascia e Cristiana Biondi. Una macchina per l’assoluta e per i piani alti della classifica, ma la domanda è: coriandoli si o cordiandoli no? Le vedremo con il 21 sulle porte con il rosa che non può mancare.
Sempre nel CIR, la gara del campionato nazionale ci sarà il super naviga Ciro Lamura sulla Clio N3 a giocarsi la classe: tanti punti in palio per il campionato sociale e il solito sorriso stampato sul volto di Ciro.
L’equipaggio formato da Simone D’Agostino e Mirco Bogino ha provato in tutti i modi ad aver l’ultimo numero di gara sperando nella cabala favorevole del XRT Scuderia dove chi parte ultimo arriva primo di classe: partono con il 92… ma c’è il 93. Ma le eccezioni non fanno altro che confermare la regola, quindi a testa bassa per vincere la classe: non vi dico, per scaramanzia, la loro sfida. “Non vedo l’ora di cominciare, sono emozionato” dichiara Simone; le parole di Mirco invece sono irripetibili, quindi le lascio da parte: era arrabbiato con il tempo. L’adrenalina si fa sentire.
Tre quindi, le vetture nel “campionato nazionale” mentre sono addirittura sette le macchine impegnate nel “Leggenda“: uno scontro nello scontro.
Apre le danze un equipaggio che conosce le strade non bene, di più: Dino Gabbiani e Melita Siri con la splendida Opel Astra Gsi Gruppo A nella mitica classe A7; la “Verdona dai cerchi vitaminizzati” con il numero 232 saprà farsi valere urlando tutti i suoi cavalli sotto il piede pesante di Dino, il DJ della XRT Scuderia.
237: segnatevi questo numero. Stavolta non si scherza. Alessandro D’Ambrosio, in arte “Il Ciambro“, con alle note Valerio Fiore parte per vincere la classe con la Suzuki Swift R1 aspirata. “No, non voglio apparire esagerato o presuntuoso, ma mi sento bene, sono tranquillo e voglio vincere. Pioggia o meno, si corre per la vittoria” dice Il Ciambro che mi ha regalato una sorpresa fantastica: l’adesivo WIKIRACE campeggia sul cofano in una dimensione immensa, entusiasmante, gigante, enorme. Darà sicuramente cinque cavalli in più in salita stile Nos. Certificato.
Terza gara per questo pilota che ho avuto il piacere di conoscere ad un evento mototuristico della XRT Scuderia: Davide Briano era seduto davanti a me e io avevo di fianco niente meno che Guido Rancati; ci piaceva l’idea di un ragazzo a modo che partendo, con sacrifici, dal Racing Start ci raccontava la voglia di provarci. Le prime due sono andate bene con le millessei: ora fa sul serio e corre, navigato da Claudio Pistone, con la Peugeot 206 RC ovvero una RS20. Numero 240 per loro. Seguiteli.
Nella Citroen Saxo N2, rectius Prod. S2, numerata 252, sul sedile destro, per questa volta, siede Antonello Russo per gli amici Tune. “Ma scusami quella foto sotto il tuo nome di quel bimbo seduto con le cinture a quattro punti?” chiedo stupito, “E’ mio figlio circa undici anni fa, ora ne ha tredici; lo avevo fatto sedere nella mia macchina a due anni e poco più e l’avevo fotografato. Da allora ogni volta che corro viene con me metaforicamente. E mi ha sempre portato fortuna“. Che spettacolo sentire queste emozioni vere e da lacrime agli occhi. Questa è XRT, la Scuderia del Cuore.
La arrabbiatura del Lanterna non è ancora smaltita, quel maledetto giunto è stato sostituito e ora pronti per far bene: di chi parlo? Giacomo Jack Fici alias Il Lungo. Saxo Arancio con il n. 255 di placca Rally Leggenda. Dado Lanteri alle note. Non esiste fallire l’obiettivo, qui bisogna far bene. No other words needed.
Inconfondibili con le loro avventure; unici nelle loro espressioni; epici nelle loro occhiate espressive. Non voglio sapere che cosa combinino in auto durante la gara. Gianluca Colin Bianco e Laura Sergina Giglio: Saxo n. 256. “Gara di casa, sognata da sempre, tanto attesa e finalmente ci sono! Sulle strade su cui sono cresciuto, le mie prove del cuore, non potevo chiedere di meglio“, forse potevi chiedere meno pioggia, caro Colin. “La 3 gara di casa, quella che seguivo fin da bambina, quest’anno prove diverse, quelle che hanno segnato un po’ la storia del rally di Sanremo… Sono felicissima e non vedo l’ora di vedere il semaforo“, verde Laura, verde il semaforo. Se no non si parte.
Stavolta non si chiude il gruppo, quindi niente cabala e classe da sbancare: Claudio e Giulia Bico devono consolidare i progressi fatti tra Merula e Lanterna con la Peugeottina 106 N1. “Tenendo conto delle strade che andremo a percorrere è già un sogno essere al via di questo rally“, dichiara papà Claudio e la figlia Giulia aggiunge: “Percorrerle al fianco della persona che per primo mi ha portato a vedere un rally è ancora più speciale. Siamo pronti a divertirci!“. In ogni caso per me hanno già vinto: vederli al parco sorridere insieme parlottando di gomme e prove, vento e note dimostra l’affiatamento che c’è in macchina. E Fabio, il supporto di entrambi, non fa mai mancare la sua presenza, quasi come se fosse in 106 con loro.
E si arriva allo Storico che evoca i fantastici tempi quando il rally era il più amato del Mondiale: con il 310 all’esordio con la XRT Scuderia e dopo quasi 38 anni di astinenza troviamo Loris Ferrari con la Lancia Delta HF in versione Turbo ma con trazione anteriore. E per un ritorno in grande, alle note non poteva che esserci un pilastro sacro del rallysmo di ponente: Fabrizio Staltari. “Ebbene sì, finalmente ritorno in macchina, dopo aver lasciato i rally perché è nata mia figlia. Ho fatto qualche gara in moto, enduro e motocross, ma il rally mi mancavano per davvero. Sono sceso in Riviera dove ho la casa per ricominciare e vediamo come va. Per questa macchina, rigorosamente anteriore perché so guidare solo quelle, è stato difficile trovare le gomme da bagnato. Ma ci siamo arrangiati“. La voglia di un ragazzino che vuole far bene alla prima gara, è quella la sensazione che mi passa. Non conta l’età per divertirsi in questo sport, poco ma sicuro. “Sarà una bella sfida, come vedi oltre al naviga e pilota facciamo anche i meccanici” Poche parole Fabrizio, qui le cose sono serie. Grandiosi.
Con la gloriosa Fiat Uno, che fa ritornare in mente il mitico Trofeo, ma nella versione più piccola 70S troviamo il duo Renzo Cavallero e Carmelo Lipari che non ha bisogno di presentazioni. Le prove le conoscono, poco ma sicuro.
Last but not the least con il n. 319 sulla piccola A112 Abarth c’è Simone Beviacqua: cosa riuscirà a combinare questa volta Simon? Speriamo possa far bene, di sicuro si divertirà e tanto sulle prove mondiali, divertimento assicurato.
Ecco, la formazione è in campo. Manca solo il fischio di inizio di questa nuova avventura condita di gioia e risate nel pieno stile XRT Scuderia.
Forza Ragazze e Forza Ragazzi. Giù gas.