Sembra passato un anno, invece sono stati poco più di tre mesi di attesa.
Le prove pre mondiale? divorate in un batter d’occhio.
I commenti frenetici? durati una decina di giorni, con l’ansia da prestazione diffusa su ogni sito, giornale, opinionista, fonte più o meno attendibile.
L’Alpine? merita la coppa per la livrea più bella.
Kimi Raikkonen? L’Alfa Romeo Sauber è la rivelazione 2021: firmato il sottoscritto.
E mi trovo, quindi, in un sabato pomeriggio, piuttosto freddo e uggioso, incollato allo schermo piatto trenta pollici con telefono staccato per non essere spoilerato: il Bahrain riserva quel clima che si era perso con il pubblico sugli spalti. Ci si avvicina alla normalità? Lo spero.
Q1: Mazepin semina il panico sul più bello e oltre alle Haas, destinate ad un campionato a parte in fondo alla griglia, chi ne fa le spese oltre alle Williams di Capito e Fx, sono due che non ti aspetti. Sebastian Vettel ed Esteban Ocon. Kimi rischia, non imbrocca il giro perfetto, ma entra in Q2 così come il compagno Giovinazzi.
Ma il Re non è il solito Lewis Hamilton, ma un Millennial: Yuki Tsunoda stampa il secondo tempo dietro all’indiavolato Max Verstappen. Se il buongiorno si vede dal mattino, il mini giapponesino farà divertire e la scuderia di Faenza ancora di più.
Il Q2 trascorre tra gialle e rosse, con le scuderie meno in forma che cercano l’approdo nei dieci che contano sfruttando scie e tattiche non troppo azzeccate dei “Top Team”. Chi ne fa le spese è Checo Perez che busca un brutto KO dal compagno così come Tsunoda al quale si può perdonare l’esplosione di gioia del Q1. Ferrari che si toglie la soddisfazione della doppietta quando non conta, con il figlio d’arte non rallysta davanti al monegasco. Chi ne approfitta se non il maestro? Fernando Alonso spreme l’Alpine e con Stroll sale nell’olimpo. Kimi e Antonio Giovinazzi chiudono in 14esima e 12esima posizione. Il secondo bene, il primo dormiente in attesa della gara. Come sempre.
Sfida finale al cardio palma: Lewis Hamilton capisce che quest’anno non combatterà, se così si può dire, con il compagno Bottas in una sfida tutta Mercedes. Tocca mettere i guanti da gara veri per respingere una RedBull Honda da capogiro, tantopiù se guidata da Max Verstappen. Purtroppo per l’inglese, per fortuna per il mondo intero, la F1 2021 sarà tremendamente interessante. Max stampa una Pole astronomica, figlia della sua guida sopraffina e di un motore nipponico davvero pepato. Testimonianza rafforzata dalla splendida quinta piazza di Pierre Gasly con una magica Alpha Tauri, dietro all’altra italiana Ferrari di Charles Leclerc, risvegliato nell’unico giro che conta.
Max on Fire, direbbe qualcuno.
Che piede, il ragazzotto sbruffone non troppo simpatico, dico io: poco importa nel Motorsport, serve solo il piede destro.
Ah, la cronaca ci conferma che l’altro esordiente è nono. Il nome? Nando, come Fernando Alonso.
Foto Alfa Romeo: Sauber media Frederic Le Floc’h / DPPI