Purtroppo, la meccanica di un’auto non segue le emozioni dell’equipaggio, sarebbe forse troppo bello o troppo facile; ma va dietro ad altre regole, per me ignote, e ha deciso che per questo rally non dovevamo vedere il palco d’arrivo a Santo Stefano d’Aveto.

Ci sono gare a cui si è particolarmente legati e per me il Rally della Lanterna ha un valore speciale: l’anno scorso nel 2020, dopo il lockdown e tutto quello che ha comportato, questo rally per noi è stata la prima gara, quella che ha segnato il ritorno alla quasi normalità.

        Giulia Bico pronta per il Lanterna 2021

Quest’anno, pochi giorni prima della partenza, siamo stati chiamati in ACI ad Imperia e con grande gioia abbiamo ritirato le coppe da primi classificati di N1 Zona 2 (Liguria-Lombardia) per l’anno 2020; questo riconoscimento ci ha dato una grande carica e siamo partiti con ancora più voglia di far bene e con la speranza di portarci a casa un bel risultato.

 Coppa Primi Classificati Zona 2 N1 del 2020

Finite le ricognizioni eravamo molto soddisfatti: due PS (Pievetta e Monte Penna) le conoscevamo già dallo scorso anno e la nuova prova (Monte di Mezzo) si è rivelata corta, ma molto tecnica.

     Quaderno Note e Radar Rally Lanterna 2021           Attrezzi del mestiere del Naviga

Sabato era giornata di shakedown e con papà Claudio, il mio grande Pilota, abbiamo deciso di non farlo; alle 18:53 timbriamo al primo CO, casco in testa, cinture allacciate ed affrontiamo la PS A1 Monte di Mezzo. Il tempo della prova non è male, 4’15.4, migliore di 1.6 secondi rispetto all’altra vettura iscritta come noi in N1, ma c’è del margine di miglioramento.

        Peugeot 106 N1

Usciamo dal riordino, ci incolonniamo per ripetere la PS, ma poco prima del CO di inizio prova inizia ad uscire del fumo dal cofano, io mi apro immediatamente le cinture, ma poco dopo il fumo smette di uscire e mio padre mi dice: “proviamo a fare la prova“. Giusto papà, siamo qui per lottare.

Quasi a fine prova ci accorgiamo che la lancetta che segna la temperatura dell’acqua nel radiatore stava salendo sempre di più fino ad arrivare allo stop con l’indicatore sul rosso.

Partiamo per il trasferimento sperando che la discesa e la ventola accesa aiutino a far diminuire la temperatura, ma questo non accade.

In macchina cala il gelo ed io nella mia testa continuo a sperare di arrivare a quel parco chiuso che sembra ancora troppo distante. Eccolo! Entriamo in parco, apriamo il cofano per dare una controllata e ci rendiamo conto di non avere più acqua e gli equipaggi che partivano dietro noi ci riferiscono che abbiamo lasciato una grossa pozza allo start della prova.

Parliamo al telefono con il nostro fidato meccanico; la diagnosi non è delle migliori, ma senza vedere la vettura si ipotizza possa essere un manicotto forato.

La mattina seguente usciamo dal parco chiuso, mettiamo litri e litri di acqua nel radiatore e riusciamo ad arrivare in assistenza. I meccanici si fiondano sulla macchina, ma si rendono conto che la pompa dell’acqua si è rotta, pertanto, con il groppo in gola, vado in direzione gara per consegnare la tabella ed il GPS… ci siamo ritirati.

          Mesto ritiro per noie meccaniche
                Ph. Nicolas Gullo

Nonostante la delusione, la voglia di riprovarci è tanta ed io sono pronta a rimettermi il casco ed a sedermi al fianco di mio papà per affrontare la prossima gara insieme.

Ringrazio i miei tre angeli custodi: Fabio sempre presente e che fino all’ultimo ha cercato di farci ripartire; Chiara ed Elisa perché mi sono state vicine nella gioia del sabato, ma ancora di più nel momento di sconforto del ritiro.

                 Le amiche Naviga Chiara e Elisa