Ad inizio primavera, come di consueto, si è svolto il Rallye de l’Escarene; validità nazionale per la Coppa di Francia per una due giorni alle spalle di Nizza, con prove che si svolgono tra il Col de Turinì, Luceram e il Col de Braus.

Posti che, per chi frequenta il mondiale WRC, sono ben noti, anzi direi quasi tappa fissa per tutti gli appassionati a gennaio quando si svolge la prima gara del Mondiale cioè il Montecarlo.

In questa due giorni, con oltre cento chilometri di prove speciali, trovo un bellissimo sole primaverile che bacia le montagne e i prati come fosse già giugno: infatti fa talmente caldo che la SS2 viene annullata a causa del fuoco partito tra le sterpaglie e prontamente domato: per sicurezza, tuttavia, le auto transitano in trasferimento e questo ti scombina tutto il programma che ti sei argutamente preparato a casa.

Non importa; in questi casi l’improvvisazione è la miglior arma e, sperando nel ritardo, riesco a vedere la SS1 e la successiva SS3… meglio del previsto.

Fin dall’inizio la lotta per la prima posizione non è scontata, così come non è prevedibile il risultato finale tra le R5 che dominano il podio: i tre piloti che si sfidano sono Bruno Riberi, Haut-Labourdette Romain e il nostro italiano Fabrizio Bianchi con la Fiesta R5 preparata dall’omonima scuderia piemontese.

Ma chi fa davvero venire il mal di testa ai piloti delle errecinque è Anthony Puppo, velocissimo fuoriclasse francese dalla chiara discendenza italiana: normalmente lo vediamo gareggiare al volante  della sua splendida Skoda Fabia R5 dalla livrea rosa-azzurro-gialla in tutta la Francia, collezionando vittorie ovunque metta piede.

Beh, oggi “Toto”, così come lo chiamano gli amici, ha deciso di sfidare le più potenti e più giovani vetture R5 con una “vecchia” Renault Megane Maxi che porta ancora i colori della livrea resa famosa da Jean Ragnotti; si piazza ai piedi del podio a pochi secondi dal terzo. Sontuoso.

L’urlo rabbioso del motore 2.000 centimetri cubici aspirato si sente a chilometri di distanza, il boato ad ogni cambio di marcia sembra lo sparo di un cacciatore con un doppietta di quelle vietate per legge, la forma un po’ goffa e ormai desueta riempie gli occhi di gioia perché riporta in un’era del rally ove le auto si aggiustavano con fil di ferro e qualche botta di martello.

La seconda giornata di gara registra un’accelerata verso la vittoria per Bruno Riberi e la sua Skoda Fabia R5: il monegasco andrà a vincere con un buon margine, complice una vettura davvero perfetta e preparata dalla PA Racing, ovvero la scuderia del nostro Alessandro Perico che quest’anno corre per divertirsi e noleggia missili a motore come questo.

L’ultima prova determina, invece, uno scossone nel podio: Fabrizio Bianchi, prima volta sulle strade francesi, sorpassa Romain Haut-Labourdette e si attesta secondo per meno di tre secondi; felicità infinita al traguardo per lui, amarezza per il pilota francese che nel momento più teso sbaglia e fa un testacoda, senza conseguenze per la vettura, ma che causa la perdita della piazza d’onore.

E Toto Anthony Puppo? era lì pronto per cogliere l’errore di Romain, ma sul più bello quando al penultimo intermedio dell’ultima prova forse era a meno di dieci secondi dal rivale succede l’incredibile: Renault ammutolita perché finisce la benzina. Si avete letto bene: No Fuel.

Grande rammarico per un’impresa davvero fantastica che in ogni caso non intacca di una virgola quanto ha fatto lo scatenato Puppo: un bravo a lui e grazie per avermi fatto rivivere dei ricordi bellissimi, quelli delle Maxi Kit – Car.

Ma il suo posto viene comunque preso da un’altra gloria dei rally degli anni novanta: l’incredibile Toyota Celica GT – Four, portata in gara da GENESCA Richard; anche lei, inconfondibile per suono, si getta dietro tante vetture moderne: quinto posto. Non male queste “nonnette sprint “.

Un’ultima nota di colore: all’Escarene 2018 tre BMW F2000, la mia classe preferita, se le sono suonate di santa ragione: non tanto e non solo nei tempi, ma come piace ai malati di motori a suon di traversi.

Che ne dite? chi ha vinto secondo voi tra Lancioli Christophe (35), Jakobsen Johnny (28) e Pistachi Luc (29)?