La Ronde della Val Merula si è fregiata di un tocco di internazionalità anche nella settima edizione: al via della rally di apertura del Campionato Ligure erano presenti alcuni piloti stranieri e tra questi Mathieu Franceschi.

Se nel 2019 è stato il fratello Jean Baptiste a partecipare al rally organizzato dalla Sport Infinity, quest’anno la Skoda Fabia R5 del team Sportec Engineering è stata affidata a Mathieu per il suo esordio su fondo catramato con vettura di categoria R5. Artefice dell’operazione è stato, ancora una volta, Manuel Villa, forte pilota ligure, ma oggi nelle vesti di “cacciatore di talenti” del volante e del piede destro.

Ciò che è certo è che Manuel Villa ci ha visto lungo: la possibilità donata a Mathieu è stata ben ripagata. Il ventenne francese ha stupito chiunque si trovasse a bordo strada ad interrogarsi chi fosse al volante della Fabia n.8.

I più attenti avevano capito fin dal sabato che Franceschi non ha avuto bisogno di fare esperienza per andare forte con questa macchina sulla quale è salito per la prima volta in quello stesso giorno: la naturalezza con cui ha fatto segnare tempi incredibili in un crescendo di prestazioni, dimostra che il talento in questo ragazzo non manca.

Fresco vincitore del Trofeo Junior 208 Rally Cup in Francia alla prima apparizione nel campionato, primo tra le vetture R5 con la C3 su terra nel Rallye Terre de Vaucluse, si è presentato ad Andora con l’umiltà che lo contraddistingue. Riservato e sorridente, è salito sulla Skoda, ha aggiustato il posizionamento del sedile affinché accogliesse il quasi metro e novanta di ragazzo, e ha compreso immediatamente il comportamento della vettura ceca.

E se al sabato aveva stupito, ma chi corre sa bene che lo Shakedown conta meno di zero, la domenica ha lasciato tutti con la bocca aperta: prima prova, fondo scivoloso dovuto alla brina notturna, due passaggi di ricognizioni con vettura stradale e secondo tempo assoluto a 0,3 secondi da Stefano Albertini, bicampione italiano WRC, che l’anno scorso era su queste strade a giocarsi l’assoluta con Fabio Andolfi e Giandomenico Basso. Quel tempo è venuto fuori anche grazie ad un passaggio da “tout au fond” sul Passo del Ginestro dove la Skoda ha volato per oltre 50 metri.

Non pensavo di saltare così tanto sul dosso, sono rimasto sorpreso, ma ho imparato per i passaggi successivi. Mi sono divertito tantissimo la prima volta” dichiara Mathieu: il folto pubblico che, nonostante l’orario mattutino e il freddo invernale, era lì presente, ha iniziato a chiedersi chi fosse questo ragazzo francese. I più informati sapevano bene chi guidava e che c’era lo zampino di Manuel Villa nella presenza di questo pilota al “Merula“.

Sta di fatto che Franceschi ha fatto sudare quattro camicie ad Albertini perché in ogni passaggio entrambi hanno abbassato il tempo del giro precedente: Mathieu, secondo al traguardo, è riuscito a mettersi dietro anche la Fiesta WRC di Claudio Arzà che ha alzato bandiera bianca contro questa promessa del volante.

Navigato da Lucie Baud, giovane navigatrice vincitrice con il padre del campionato terra francese, Franceschi all’arrivo aveva un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia, come un bimbo appena sceso da un’attrazione a Disneyland. Probabilmente nemmeno lui ha capito immediatamente il fantastico risultato ottenuto, ma quando è salito sul palco di arrivo e poi sul secondo gradino del podio potendo festeggiare con lo champagne, allora ha realizzato il grandissimo traguardo conseguito.

Giusto perché si sappia dalla Francia non sono partiti solamente amici e tifosi di Franceschi per vedere sfrecciare il loro beniamino sulle strade italiane, ma erano presenti anche “media” transalpini per l’esordio di Mathieu su asfalto: sono quasi certo che domenica sera la FFSA avesse già una bella relazione dei risultati ottenuti dal giovane pilota francese.

Nell’intervista sul palco, rigorosamente in inglese facendo trasparire una certa dimestichezza con le vittorie e il microfono, Franceschi ha ringraziato gli organizzatori per la splendida cornice in cui si è svolta la gara e il pubblico per averlo incitato e ha concluso, questa volta parlando in italiano, con un “grazie al Team Sportec e a Manuel Villa“.

Mi piacerebbe correre di nuovo in Italia, ho trovato un bellissimo ambiente e tanti piloti in gamba: il mio sogno è ovviamente di gareggiare ancora con questa macchina e speriamo che si avveri“, mi confida Mathieu con un filo di voce. Vedremo se ciò accadrà e se fosse così sarebbe un bene per tutto il rallysmo italiano: vuol dire che i cugini francesi ci considerano degli avversari temibili.

Quest’anno parteciperò alla 208 Rally Cup e l’obiettivo è vincere il campionato“: ambizioso Mathieu perché questo Trofeo, fantasticamente pensato dalla Peugeot francese, vedrà l’esordio della nuova 208 Rally4 e si disputerà come di consueto in gare del campionato nazionale francese sia su asfalto che su terra.

Ad aspettarlo, dopo la festa del podio, c’era il fratello Jybè raggiante e felice del risultato del “fratellino minore” come se fosse stato lui al volante: i ragazzi sono molto legati; gli occhi sinceri con cui si scambiano opinioni e consigli, gli abbracci autentici con cui festeggiano sono momenti che trasmettono forti emozioni a chi da fuori apprezza la loro genuinità e spontaneità. Attimi di piloti veri, che hanno già dimostrato tanto, ma che rimangono con i piedi per terra con umiltà.

Complimenti e in bocca al lupo.